Non ricordo altro di quel film se non la frase di un personaggio secondario: spiegava la realtà che ancora caratterizzava il Giappone a metà dell’800.
“Noi giapponesi siamo come una mano: ha più dita ognuna separata dall’altra. Ma quando arriva una minaccia da fuori, le dita si stringono a pugno, diventano una cosa sola e pronta a colpire!” e sottolineava il concetto scagliando un cazzotto all’aria.
Credo che questo frammento di storia mi sia rimasto in testa perché, qua da noi, vedo qualcosa di fortemente diverso.
Mi spiego: quante volte siamo riusciti a fare sistema, a fare il pungo?
Quante volte siamo stati in grado di presentarci come un Paese che costruisce barche e non come singole aziende che cercano clienti all’estero?
Gli olandesi da decenni organizzano dei tour in cui invitano la stampa internazionale a visitare le loro realtà costruttive, un cantiere dopo l’altro.
I finlandesi ospitano giornalisti di tutto il mondo a provare decine di barche, ovviamente di cantieri diversi, tutte ormeggiate nello stesso bellissimo contesto e tutte con a bordo generalmente il proprietario del cantiere o comunque lo stato maggiore aziendale.
Il risultato di queste azioni è trasmettere all’orbe terracqueo un messaggio univoco: non importa ciò che compri, quale prodotto scegli, ma sai che se compri olandese o finlandese, a seconda dei casi, ti affidi a un’industria solida, affidabile, radicata nel territorio e nella cultura del Paese.
E nel caso dell’evento finlandese promuovono anche le loro coste come destinazione turistica: dopo il FinnBoat Floating Show sono diventato un sostenitore entusiasta delle navigazioni in quelle acque.
Noi siamo meno propensi. Anzi non lo siamo affatto. Un po’ per storia, ognuno di noi ha almeno 800 anni di retaggio comunale: chi viveva anche solo a 10 km di distanza era uno straniero.
Ma non ci bastava mica: infatti abbiamo inventato il palio, contrada contro contrada, vuoi scomodarti a uscire di città per trovare un nemico?
Ma c’è anche un altro aspetto che ci fa evitare gli assembramenti, anche a fin di raggiungere una massa critica necessaria a scatenare una reazione. è la scarsa, se non assente, coscienza di sé.
La maggioranza dei costruttori, a eccezione dei maggiori in termine di vendite non ha idea di chi sia. Non sa perché il proprio cantiere è differente da quello che gli è accanto in un qualsiasi salone nautico.
In termini tecnici si dice che manca il posizionamento, ovvero non so che cosa rappresento per il mio cliente.
Ho paura di non riuscire a fare capire la ragione per cui devono scegliere me rispetto agli altri, perché spesso non la conosco neanche io se non con un generico: perché sono meglio (ma meglio per chi?)
Conosci te stesso: era scritto sul tempio di Apollo a Delfi più di 2000 anni fa. Magari seguire il consiglio?… E per farti chiarezza, puoi sempre riservare una consulenza gratuita semplicemente mandando una mail a info@lliquida.com
Eventualmente per capire se puntare sulla bellezza, sull’intelligenza o sulla simpatia o, in termini industriali: design, funzionalità o facilità di utilizzo.