Vestiti, comunichiamo

Una barca realizzata su misura come un abito sartoriale…

Quante volte l’hai letta, sentita o vista questa frase? Probabilmente viene al terzo posto degli abusi nella comunicazione nautica dopo, in ordine: il morbido passaggio sull’onda e le dimensioni superiori alla propria categoria.

Stavolta, però, voglio tirarla in ballo partendo proprio dall’abito.

Immaginati una scena del genere. Ora dell’aperitivo in uno dei molti bei marina sparsi per i posti fighi del mediterraneo. Scegli tu se Capri, Porto Cervo o St. Tropez, cambia poco. 

Mentre passeggio in banchina, a guardare barche e barcaioli, la luce del sole calante che comincia a colorarmi di arancione la pelle, la camicia e il mio bell’abito di un elegante color crema, noto un buon conoscente seduto a un tavolo che sta sorseggiando un americano mentre si gode il tramonto.

Anche lui, che con curiosa e inusuale combinazione indossa giacca e camicia, mi scorge e mi lancia un gesto di saluto, al ché,  visto che sono un po’ in anticipo sulla mia destinazione, altra inusuale evenienza, decido di avvicinarmi per fare scambiare due parole.

Dopo i convenevoli iniziali cominciamo a chiacchierare, lui mi dice le sue iniziative e io gli racconto le mie. Passati alcuni minuti l’orologio mi ricorda che non sono più in anticipo e così gli gli spiego che sto andando a una festa che tra poco inizia nella villa del Tal dei Tali, mio compagno di liceo, noto sin dai tempi della scuola, per organizzare serate spettacolari, con gente simpatica, interessante e spesso anche molto importante (sul concetto di importanza ti consiglio di andare a leggere il post Le tue caratteristiche non interessano [link]). 

«Pensa che stasera», gli dico, «ci saranno anche Tizio, Caio e Sempronia che potrebbero esserti d’aiuto per quel progetto di cui mi accennavi sopra. Siccome l’invito è per due, e io sono solo, ti va di venire? Sei già con la giacca, sai, il mio amico è uno che non fa caso a queste cose, ha portato le solite tre magliette per 5 anni di liceo, ma la moglie è una fissata sulle formalità…» 

Al che il conoscente, per cui ho acquisito un valore molto più significativo, mi dice: «Pago e andiamo!» E mentre si alza con entusiasmo, noto che sotto la giacca, inspiegabilmente, indossa uno slip da mare e delle infradito Havaianas. 

Ferma la storia e ti chiedo: che cosa gli consiglieresti da fare? Presentarsi così, ammesso che ce lo porti, rischiando di essere rimbalzato alla porta, o peggio, additato una volta dentro la casa, oppure di trovare un negozio aperto, comprarsi un paio di pantaloni e di scarpe (e tieniti pure lo slip sotto, tanto se qualcuno arriva a scoprirlo non credo che a quel punto faccia la differenza) e arriva alla festa come si comanda per ottenere il risultato che speri: beccare quelli che ti possono essere fondamentali nella conclusione positiva di un affare?

Immagino che gli consiglieresti la seconda opzione, vero o no?  Allora ti faccio un’altra domanda: perché quando comunichi le tue barche, i tuoi servizi nautici, la tua professionalità, ti presenti come quel mio conoscente?

Ovvero hai un pezzo, magari ben fatto (il sito, una pagina social, l’ufficio stampa, fa lo stesso), ma poi sei totalmente privo del resto? Che senso ha avere una pagina Facebook fantastica se poi non sai dove contattare la gente per proporgli ciò che vuoi vendere? 

A che ti serve avere un sito che fa anche il caffé se non ci porti la gente sopra? Quanto bene sono investiti i tuoi soldi se oltre all’articolo che il tuo ufficio stampa ti ha fatto uscire quel mese poi la gente non vede più la tua presenza per il resto della stagione e non sa neanche dove andare a cercarti?

Ecco, la comunicazione è sì come l’abbigliamento: puoi fartelo su misura quanto vuoi, ma se non hai tutti i pezzi al posto giusto, a parlare con la gente che ti interessa, a parlare con i tuoi clienti, non ti ci fanno arrivare: ti bloccano prima. E non c’è neanche bisogno della selezione all’ingresso, la cernita la fanno già i clienti. 

Se pensi che una chiacchiera possa aiutarti a capire se hai il guardaroba adatto, manda una mail a info@lliquida.com e riserva una consulenza gratuita di un’ora. Potresti scoprire che ti basta poco per entrare alla prossima festa. Invece che restare fuori dalla porta a guardarti le infradito.

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