Il potere del passaparola: trasformare l’idea in azione

«[…] Tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione.

Anche le donne, dimostrando la differenza tra idea e azione […]» .

Se non hai riconosciuto la canzone, ti consiglio l’ascolto della divertente (e istruttiva) canzone il Gorilla, nella versione di De André. 

Se ti senti più engagé, ascolta pure la versione originale di Brassens, tanto non siamo qui a parlar di musica, che diamine.

È solo che la citazione del Faber mi si è palesata ad Amsterdam, durante il recente Mets. Per questo motivo.

Ho parlato con un sacco di aziende che producono cose interessantissime e per la maggior parte rivolte a un pubblico professionale. 

Quando poi, entusiasmato dalla loro creatività chiedevo: come comunicate, come promuovete i vostri prodotti? ho sentito ripetere un mantra: ci affidiamo soprattutto al passaparola.

Bellissimo, giusto. Un cliente soddisfatto è il miglior testimonial. Meglio di qualsiasi pubblicità.

Purché si sappia in giro, che è un cliente soddisfatto, altrimenti che passaparola è?

Perché andando a vedere i siti di queste imprese, giuro l’ho fatto per tutti i biglietti da visita raccolti, ne ho trovate solo UNA che citava i propri clienti, come nomi, non come il cliente ha reagito, e UNA che pubblicava le recensioni dei clienti. 

Nessuno degli altri ha sfruttato quello che ritengono il principale loro mezzo di promozione: il passaparola.

Appunto dimostrando la differenza tra idea (il passaparola è ciò che mi garantisce clienti) e azione: non faccio nulla per sfruttare il passaparola.

E pensare che molti di questi siti erano ben fatti, ragionati, supportati da un’idea evoluta.

Allora mi chiedo: in quanti sfruttano realmente tutto il potenziale che hanno in azienda per fare sapere quanto sono unici e quanto sono la migliore risposta alle necessità dei loro clienti? 

E perché non lo usano sapendo che è praticamente a costo zero? 

Aggiungi un modulo al sito con delle recensioni e il gioco è fatto.

Va da sé che debbano essere vere, non è mai bene prendere in giro i clienti.

Mi raccomando, meglio se ci metti un nome, un cognome e magari anche una foto, che così sono ancora più credibili. 

E che parlino di cose reali, tipo: avevo questo problema qui e l’azienda XYZ me l’ha risolto così in mezza giornata. Davvero un partner su cui contare.

Il: “siete fantastici e bellissimi”, non sposta granché 

Così, con uno sforzo minimo, hai aggiunto uno strumento che lavora per te ogni volta che qualcuno arriva sul tuo sito. 

E detto questo: quanto ti coccoli i clienti, quanto li raggiungi, quanto gli fai sentire che sono importanti per te e che ci tieni?

Sei sicuro di sfruttare al massimo tutto ciò che hai già in mano per vendere i tuoi prodotti o servizi?

Se pensi che una chiacchierata con noi, possa aiutarti a capire cosa puoi già fare sin da subito per migliorare la tua comunicazione manda una mail a: info@lliquida.com

L’alternativa è continuare a sperare che qualcosa succeda anche se non fai nulla per farlo accadere.

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