Perché affidare il marketing nautico a chi sa fare la differenza

Mio zio Carlo aveva la 5a elementare, una gamba zoppa e un’intelligenza fuori dal comune.

Lavorava come usciere all’ospedale di Grosseto e per diletto disegnava barche a vela, nel senso che le progettava proprio. Qualcuna l’ha anche costruita e il progetto di una, un 20′ da crociera, gli è stato anche comprato da un cantiere che a metà degli Anni 80 ne ha vendute qualche decina di unità.

Sai perché non ricordo molti altri casi in cui un dilettante e autodidatta sia riuscito in imprese simili (e se mi fornite altri esempi ve ne sono grato)?

Perché è più probabile che il dilettante e autodidatta, per avere una barca con cui passare del tempo in acqua, sia andato da un cantiere e ragionando nello specifico e presentando le proprie idee, soluzioni e richieste, se ne sia fatto costruire una.

Sono sicuro che a un progettista-costruttore-fai-da-te che come prima cosa vuole una barca, chi le costruisce gli suggerirebbe di rivolgersi a un cantiere. 

Credo che lo farebbe in tutta sincerità e non per interesse, magari anche indirizzandolo verso un concorrente. 

Salvo che la costruzione non sia un sistema per passare il tempo, mettere in pratica un hobby, avere la scusa per uscire di casa. 

Ma se vuole navigare la strada è lunga e faticosissima: l’impegno di tempo, la competenza richiesta, gli inevitabili errori, l’approvvigionamento dei materiali, lo stoccaggio, la costituzione, l’allestimento… e questo solo per averla, la barca. 

Pensa poi se va anche progettata e addirittura se deve anche venderla: sperare che l’iniziativa sia un successo è davvero al limite dell’illusione. Su questo penso concordiamo tutti, no?!

Allora perché accettiamo il contrario?

Perché chi costruisce barche si fa il marketing e la comunicazione (i primi due strumenti per vendere) da sé? 

Perché dei lavori complessi e fondamentali, sono demandati al tempo perso e svolti da chi non ha (e non si capisce perché dovrebbe avere) competenze specifiche? 

A seconda dei casi, trovo che un comportamento del genere sia: presuntuoso, sciocco, ignorante o perfino dannoso. 

Sicuramente inutile, ai fini della vendita.

Il fatto che tutti abbiano un profilo social e sappiano schiacciare i tasti della tastiera è un’abilitazione alla comunicazione quanto andare in farmacia a comprare una mascherina e un bisturi lo è alla chirurgia.

Certo, tutti hanno il diritto di fare sentire la propria voce (è un mio credo), ma nessuno ha l’obbligo di ascoltare ciò che non lo interessa.

Quindi pensateci bene a come vi occupate di questi aspetti e a quali strumenti affidate i vostri prodotti.A meno che non possiate contare su uno zio con la 5a elementare, zoppo e con un’intelligenza fuori dal comune che per diletto si occupa di marketing nautico, manda una mail a info@lliquida.com per regalarti una consulenza gratuita di un’ora per cominciare ad avere una comunicazione che fa la differenza tra il fare rumore e cominciare a vendere.

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