Agglomerati e accorpamenti. Fusioni e joint venture. Alleanze e sinergie.
Ha ragione Al Ries quando parla della Legge della Dualità in cui afferma che: A lungo andare qualsiasi mercato diventa una corsa a due cavalli?
Da una parte ci sono i cantieri che acquisiscono altri cantieri e ampliano la loro offerta differenziando, giustamente, i brand.
Per dire: Azimut è cresciuto nel tempo in termini di offerta dimensionale: a ridosso dei primi Anni 80 produceva anche gli AZ 25, barche da neanche 8 metri, oggi la più piccola è un 42′ e la più grande (la linea Grande, appunto) arriva a offrire yacht di 38 metri. Poi, dopo, se vuoi andare oltre ci pensa Benetti.
Stesso discorso per Sanlorenzo con Bluegame (e Nautor?) e ISG con Picchiotti, Admiral, Tecnomar, Tecnomar for Lamborghini 63 (che è considerato brand a sé), Perini.
Poi il gruppo Ferretti, con la sua costellazione di marchi. Il più movimentato negli anni con acquisizioni, vendite, dismissioni e silenti allontanamenti: hai notato che Wally, Itama, Pershing, Ferretti Yachts, Custom Line, CRN e Riva sono presenti nel sito ufficiale del gruppo, mentre Mochi Craft, che una 20ina di anni fa spopolava con i suoi lobster multicolori e ancora parte del gruppo (come citato nel sito di Mochi) non c’è più?
Fatto sta che i giocatori, pur conservando molte pedine, sono sempre di meno.
Ma tutto questo è ormai roba consolidata e ciò che sta muovendosi ora è l’agglomerazione dei fornitori, gli accessoristi.
Quick è ormai un gruppo che ora ha un catalogo generale voluminoso come quello del famoso Osculati (per chi ha memoria, a me ricorda l’lelenco del telefono cartaceo, per chi ha memoria di questo obsoleto prodotto editoriale).
Limitandosi ai suoi marchi che vendono anche a un potenziale diportista e non necessariamente B2B oltre a Quick offre Sigmar Marine, Sanguineti Chiavari, Nemo Industrie e Xenta System.
Dall’altra parte non si sta fermi e Mase, Gen Set, Hp Watermakers e Besenzoni hanno creato Toghether We Boat! un brand (come lo riconoscono gli stessi creatori) destinato a offrire ai partner commerciali un portafoglio di prodotti più ampio e più interessante: vendi generatori, dissalatori, passerelle ecc…
Ed è proprio vero che alla fine sarà un Apple contro Samsung anche qui tra le onde?
La domanda a questo punto è: secondo te, i piccoli, che devono fare? Aggregarsi anche loro o differenziarsi ulteriormente?
Se vuoi avere un aiuto per formulare la risposta giusta per te riserva una consulenza gratuita di un’ora mandando una mail a info@lliquida.com potresti diventare il prossimo capogruppo di una nuova realtà.